L’IMMERSIONE NEL BOSCO

L’IMMERSIONE NEL BOSCO

 

Il bagno nella foresta è prima di tutto un’esperienza sensoriale. Consiste in una rilassante passeggiata di non più di uno o due chilometri e di una durata di circa un’ora e mezza tra la natura nella foresta. I partecipanti possono percepire gli elementi naturali alla vista dell’ambiente e godersi il silenzio e i suoni naturali. Dalle parole del “Forest Bathing Institute”: “Nel Forest Bathing vengono proposti dei “suggerimenti guidati” (inviti) che ti incoraggiano a risvegliare i sensi e a ripristinare la camminata, a rallentare, a ritrovare un ambiente più rilassato, calmo e una percezione consapevole di ciò che ti circonda e a godere i comprovati benefici forniti dalle foreste boschive”.

Si entra nel bosco per ritrovare il proprio benessere psicofisico attraverso la riscoperta del proprio “selvatico” interiore. L’essere umano ha un legame ancestrale con il bosco, in quanto luogo di vita e sostentamento sin dai primordi. Noi vivevano per il 60% del nostro tempo all’aria aperta e a contatto con la Natura, ora siamo perlopiù chiusi in contesti artificiali ed abbiamo perso il contatto con il mondo dei viventi, pertanto abbiamo bisogno d’essere rieducati a stare in Natura, un luogo che ci è familiare e che ci permette di ritrovare il nostro equilibrio, se riusciamo a trovare una via di connessione. E’ sufficiente trascorre del tempo all’interno del bosco, senza ricercare prestazioni sportive particolari, per riuscire a trarne beneficio. 

I giapponesi parlano di immersione nella foresta (shinrin-yoku), e la praticano con un atteggiamento calmo e meditativo, per ritrovare l’equilibrio, combattere stress e depressione, diminuire la pressione arteriosa e rafforzare il sistema immunitario. A prova di tutto ciò sono stati condotti degli studi scientifici che hanno riscontrato che lo stare in natura:

  • abbassa i livelli dell’ormone dello stress, il cortisolo;
  • diminuisce la pressione sanguigna;
  • rafforza il sistema immunitario in generale; nello specifico aumenta la produzione di cellule killer naturali (Qing Li, professore alla Nippon Medical School di Tokyo,)

Nello specifico nei bambini si è riscontrato un miglioramento degli stati dell’umore e delle capacità attentive.

La spiegazione, a quest’effetto fisiologico, può essere ricondotta sia alla presenza di sostanze quali i monoterpeni, sostanze aromatiche rilasciate dalle foglie degli alberi che hanno benefici antinfiammatori, antitumorali e di protezione del cervello, sia dei fitoncidi, oli essenziali presenti nel legno, che gli alberi rilasciano sotto forma volatile per difendersi dai parassiti. Queste sostanze, se inalate hanno un effetto terapeutico sulla persona al pari degli integratori. Tuttavia la spiegazione non può essere ricondotta solo ad un rapporto causa-effetto legato alle sostanze prodotte dagli alberi, ma va ampliata all’effetto che il bosco ha sulla persona come contesto ambientale armonico e attrattivo rispetto l’essere umano.

Questa capacità innata di provare amore per le forme viventi (biofilia) può affievolirsi se non vi è un contatto frequente con i contesti naturali, ecco perché per favorire il contatto con la natura e una corretta immersione in natura ci si può avvalere di facilitatori, che attraverso attività specifiche favoriscono la connessione con l’ambiente naturale.

Anche i bambini possono essere educati ad immergersi nel bosco con calma, lentezza e rispetto, caratterizzando però l’esperienza con aspetti ludici.

Autore Stievano Federica – Ecocounselor