ECOPSICOLOGIA

ECOPSICOLOGIA

Ai suoi livelli più profondi la psiche è legata alla Terra” (Theodore Roszak, 1992)

L’ecopsicologia è una disciplina sinergica, trasversale e multidisciplinare nata dall’incontro tra Ecologia e Psicologia per affrontare e risolvere “insieme” i problemi, le esigenze e le aspirazioni dell’uomo e dell’ambiente.

Nasce dall’osservazione che all’aumentare della crisi ecologia aumenta anche il malessere esistenziale dell’uomo. La natura è sempre più devastata dagli interventi umani e vive nel disequilibrio ecologico, l’essere umano invece vive in contesti sempre più urbanizzati ed ha perso il contatto con la natura. 

Questo scollamento con il mondo naturale, luogo di provenienza dell’umanità, per l’Ecopsicologia, ha portato al malessere esistenziale e psicologico dell’essere umano.

La crisi ecologica è una crisi psicologica.

La “cura” consiste, quindi, nel ritrovare il legame, anche affettivo, con la natura, anche semplicemente stando in un bosco e contemplandolo con meraviglia.

Questo amore innato per la vita (Biofilia) va coltivato così da riuscire a ritrovare l’amore per sé stessi e il rispetto per ogni forma vivente. Questa indubbiamente è una via per riuscire a salvare il pianeta, che non è proprietà esclusiva dell’uomo, ma che è una entità unica e sinergica, con una propria “anima”.

Biofilia: è l’innata tendenza a concentrare l’attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che la ricorda, e in alcuni casi ad associarvisi emotivamente” (Edward O.Wilson, 1985).

Questo approccio teorico si concretizza favorendo il contatto con la natura attraverso delle esperienze di ascolto e stimolazione sensoriale che possono anche essere condotte da esperti.

Si riscontra la necessità di educare/rieducare al contatto con l’ambiente naturale risvegliando anche il legame affettivo con le forme viventi, così da ritrovare la propria essenza ed equilibrio.

Entrare nel bosco, in silenzio, con rispetto e lentezza, diventa un momento magico, in cui si riconosce la vita in tutto ciò che ci circonda.

Solo attraverso questo salto di qualità in cui l’essere umano non è più un “parassita”, ma un “commensale” (utilizza solo ciò che è strettamente necessario) sarà possibile un’evoluzione positiva della storia dell’umanità e del nostro Pianeta.

Bibliografia:

M. Danon, Ecopsicologia , Edizioni Aboca, 2020

Autore:

Stievano Federica – Ecocounselor – amante del trekking – esperta di esperienze di consapevolezza in natura per adulti e ragazzi