LE VIRTÙ DEI SEMI DI POMPELMO

LE VIRTÙ DEI SEMI DI POMPELMO

Nome: Pompelmo (Citrus paradisi M.)

Botanica : appartenente alla famiglia delle Rutacee, il pompelmo è un agrume di grandi dimensioni prodotto da un albero sempreverde.

Questa pianta è un antico ibrido derivante, secondo le ipotesi più accreditate, dall’arancio dolce (Citrus sinensis M.) ed il pomelo o pampaleone (Citrus maxima M.). Da secoli costituisce una specie autonoma e ne esistono numerose varietà, tra cui la più nota il pompelmo rosa. Le sue origini non sono ancora certe: si suppone che esso provenga dall’America centrale, probabilmente dalle Barbados o Bahamas, per poi essere importato in Florida; al contrario c’è chi sostiene che il pompelmo sia giunto in Europa, assieme al suo progenitore arancio dolce, dall’Estremo Oriente attraverso la Via della Seta. In aggiunta all’incertezza sulla sua origine, anche l’identità stessa della pianta è stata fortemente dibattuta: difatti pompelmo e pampaleone non erano botanicamente distinguibili, in quanto ritenuti entrambi dei Citrus originali, fino all’assegnazione del nome di “Citrus paradisi” negli anni 50 del secolo scorso.

Vengono utilizzate tutte le parti del frutto, a partire dalla polpa edibile da cui se ne ottiene un succo ricco in vitamina C ed antiossidanti. Dalla lavorazione della scorza invece si può ottenere, tramite spremitura a freddo, un olio essenziale  utilizzato per trattare pelli impure e per il suo effetto drenante.

È di particolarmente interessante l’attività dell’estratto dei semi di pompelmo, conosciuto internazionalmente con la sigla GSE (dall’inglese Grapefruit Seed Extract): un estratto standardizzato ottenuto dai semi e dall’albedo del frutto. Questo tipo di estratto può presentarsi sotto forma di estratto secco oppure liquido, dal medesimo effetto sull’organismo. Dagli studi fitochimici è emersa la presenza di flavonoidi, acido ascorbico, tocoferoli, acido citrico, limonoidi (gruppo di sostanze presente anche nel Neem), steroli e minerali.

L’estratto di semi di pompelmo presenta una ricca componente polifenolica, costituendo fino al 4% del fitocomplesso, responsabile dell’attività antibatterica: l’estratto è infatti in grado di distruggere le membrane batteriche e liberare il contenuto citoplasmatico in un breve lasso di tempo, eliminando di fatto la carica batterica nociva. Sebbene la letteratura scientifica sia ad oggi carente di studi in vivo su questo tipo di prodotto, vi sono numerosi studi in vitro che ne sottolineano l’attività antimicrobica su numerosi ceppi batterici. La peculiare azione antibatterica, estesa a Gram+ e Gram-, è associata ad una buona selettività, essendo in grado di non intaccare in maniera significativa la flora batterica residente, la quale rende l’estratto di semi di pompelmo un fitoterapico d’interesse soprattutto nel trattamento di batteri farmaco-resistenti.

L’azione antibatterica è accompagnata da un’azione di tipo antimicotico, efficace anche nei confronti di Candida albicans, responsabile di infezioni ricorrenti e recidivanti alle mucose e di affezioni sistemiche.
Dagli studi ad oggi condotti, l’attività antibatterica di GSE si è dimostrata del tutto inefficace nei confronti di Pseudomonas auriginosa, batterio ubiquitario Gram negativo responsabile di infiammazioni osteoarticolari, otiti esterne e polmoniti.
Nella frazione polifenolica è presente anche l’epigallocatechina gallato (EGCG), sostanza che ritroviamo anche nel tè verde, la quale contribuisce all’azione antiossidante dell’estratto, derivante dall’eliminazione dei radicali liberi e dalla chelazione di metalli come il ferro. L’attività chelante di EGCG presente nell’estratto risulta essere comparabile a quella della Deferoxamina (DFO), principio attivo utilizzato nei casi di intossicazione di ferro (Hatcher et al., 2009).
In conclusione l’utilizzo dell’estratto dei semi di pompelmo (GSE) può essere molto utile per un trattamento efficace delle infezioni batteriche che interessano soprattutto il tratto gastro-intestinale e le vie urinarie, frequentemente caratterizzate da una stretta connessione (es. candida, cistiti, parassiti intestinali). La sua azione antibatterica può essere comunque sfruttata in numerose situazioni: per il trattamento delle affezioni delle vie respiratorie superiori, delle riniti, ed anche delle otiti; per la detersione della pelle ed il trattamento dell’acne; per l’igiene del cavo orale e la cura dell’herpes labiale; nel trattamento dell’Helicobacter pylori; per prevenire e combattere stati di pediculosi.

Indipendentemente dal modo di assunzione, che sia esso per via interna, e quindi a contatto diretto con le mucose, o applicazione esterna, l’estratto va sempre diluito opportunamente in acqua o in olio (nel caso delle otiti), per ottenere un prodotto efficace e non dannoso. Nonostante la sua sicurezza nell’impiego è opportuno consultare il medico in caso di gravidanza.